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SEVILLE, SPAIN - APRIL 24: Manuel Pellegrini, Head Coach of Real Betis, looks on prior to the LaLiga match between Real Betis Balompie and Real Valladolid CF at Estadio Benito Villamarin on April 24, 2025 in Seville, Spain. (Photo by Fran Santiago/Getty Images)
Rispetto al recente passato, il livello in Conference League si alza. E non di poco. Anche se, rose alla mano, la Fiorentina è inferiore soltanto al Chelsea. Ma il Betis è squadra di tradizione e presente. Come scrive La Nazione, Manuel Pellegrini ha regalato uno status interessante a un club che arrivava da stagioni complicate. Modulo? Di partenza una sorta di 4-4-2, ma il sistema di gioco lo fanno i movimenti di Isco, libero di agire sulla trequarti e trasformare il modulo in un 4-2-3-1. Difesa a quattro dalla quale non si deroga, costruzione dal basso con il coinvolgimento quasi esasperato dei terzini, tanto che spesso vengono utilizzati tutti e quattro nel corso delle partite (Sabaly e Ruibal a destra, l’ex Torino e Milan Rodriguez e Perraud a sinistra).
Il Betis è squadra che vuol fare la partita (non un male per la Fiorentina), tiene la difesa alta (orfana del leader Llorente, in mezzo giocheranno Bartra e l’ex Napoli Natan) con l’obiettivo di aggredire nella metà campo avversaria dove le operazioni le comanda Cardoso, mediano italo-americano finito nel mirino della Fiorentina qualche mese fa. A livello tattico non è una partita che si prepara in pochi giorni. Per certi versi è però più semplice preparare partite così piuttosto che contro squadre sconosciute. Noti difetti e punti di forza, questi ultimi da ricercare sulla trequarti. La qualità di Isco non è in discussione, Lo Celso è reduce da una stagione altalenante ma comunque da otto gol in stagione. Mirino puntato sul celebratissimo Antony. Sei gol e quattro assist per il brasiliano, comunque da prendere con le molle. Sul versante opposto il ballottaggio sarà serrato tra Jesus Rodriguez e il marocchino Ezzalzouli. Davanti Hernandez o Bakambu, quest’ultimo bomber di coppa.
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