La Roma all'Olimpico, il Betis al Franchi, la Fiorentina in quattro giorni si gioca tutto su due fronti. E per tentare di agganciare la Champions (o in alternativa l'Europa League) e trovare la terza finale di Conference la certezza è una sola: mai più senza Moise Kean. Come scrive il Corriere dello Sport - Stadio, dopo Siviglia Palladino ha delineato i motivi, rispettabili e insindacabili, per i quali il tecnico gli abbia preferito Beltran dal 1'. Un solo allenamento e mezzo dopo una settimana di distacco dal gruppo per esigenze familiari hanno fatto virare sull'argentino, ma adesso c'è bisogno del numero 20.


Corriere dello Sport
Mai più senza Kean. Due obiettivi in quattro giorni: con Moise si può fare
Indispensabile
—Quello che giustamente interessava ed interessa di più è la condizione psicologica del ragazzo, e compagni, dirigenti, staff tecnico si stanno prodigando fin dal suo ritorno per fargli sentire vicinanza e calore con gli effetti sperati. Ma l'impressione - si legge - è che se uno gioca per cinquanta minuti recupero compreso subentrando nell'intervallo possa giocare anche dal primo minuto e magari uscire dopo un'ora. Se da una parte la gestione del gruppo resta fondamentale per il tecnico, l'assenza di Kean ha confermato la sua importanza in campo per i traguardi della Fiorentina. Pur senza segnare e senza determinare, solo la sua presenza è sinonimo di preoccupazione per i difensori avversari. Già a partire dalla sfida di domani a Roma, Kean deve trascinare e ripagare in termini di fiducia quello che gli ha dato Firenze da agosto ad oggi. Ai 23 gol segnati finora, adesso servono quelli che contano più di tutti per restare agganciati ad un sogno.
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