IL CORRIERE DELLO SPORT 5: Serataccia per La Penna e i suoi assistenti, in particolare Scatragli. Un pallone fuori non visto, un rigore che doveva essere dato in campo. Spaventano i particolari: su due minuti di recupero nel primo tempo, il gioco è stato fermo da 45’21” a 46’40” (colpa di un fallo prima non fischiato e poi fischiato dall’altra parte che ha fatto saltare i nervi con una mezza mass) e la fine è arrivata a 46’58”. Primo problema, colpa dell’assistente numero uno, Scatragli, in netto ritardo: sul cross di Bastoni, il pallone è nettamente fuori, nessun dubbio, forse su queste cose oggettive bisognerebbe cambiare il protocollo del VAR (ci avrebbe messo un secondo). Mandragora lo mette in angolo e protesta, ma per la terna è tutto buono, così nasce il gol di Lautaro. Il VAR? Mani legate, col pallone in angolo inizia nuova azione. Colpo di testa di Gosens, Darmian ha il braccio staccato dal corpo, la posizione è sì congrua ma troppo aperto per poter essere considerato non punibile. Siamo davvero al limite, ma è corretto dare rigore. Chiede (con poca convinzione) un rigore l’Inter ma il contatto fra Parisi e Thuram è leggero e avviene fuori area. Lo chiede nel finale anche Dodo, ma il pallone colpisce Zielinski sulla spalla sinistra, con braccio vicinissimo al corpo. OK il gol di Arnautotivc: all’inizio di una azione molto lunga, Pongracic e Ranieri tengono in gioco Carlos Augusto.
Riportiamo anche una parte del commento dell'ex arbitro Gianpaolo Calvarese per Tuttosport: "(...). Intorno alla mezz'ora i nerazzurri vanno in vantaggio su calcio d'angolo che, però, è irregolare. Bastoni mette in mezzo un pallone uscito del tutto dalla linea di fondo (da una delle inquadrature si evince come il pallone fosse uscito almeno di un palmo), ma né il direttore di gara né l'assistente se ne rendono conto. Quest'ultimo, in particolare, si trova nel lato opposto del campo e ha più difficoltà ad accorgersi della posizione della palla rispetto alla linea. Inoltre il Var in queste situazioni è tagliato fuori perché con il corner comincia una nuova azione e la tecnologia non può risalire a quella precedente. Pochi minuti prima della fine del primo tempo, invece, La Penna - dopo Ofr - assegna un penalty alla Fiorentina per un tocco di braccio di Darmia. Decisione corretta perché il difensore parte con un braccio largo all'altezza delle spalle, assumendosi un rischio, e poi impatta il pallone con l'arto. Siamo abituati ormai a vedere rigori assegnati per geometria".
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