IL CORRIERE DELLO SPORT 6,5: Partita piuttosto complessa, soprattutto nel primo tempo, gestita da Doveri con saggezza e polso: lo dimostrano i tre cartellini gialli (Hien, Samardzic, Kolasinac) alla luce del fatto che l’arbitro (e presidente) di Roma 1 è l’arbitro italiano con meno ammoniti (1.92 a gara). Tre situazioni in area, corretto andare avanti. Protesta l’Atalanta per un tocco di braccio di Pablo Marí: non c’è certezza che il movimento sia volontario, il pallone arriva da distanza ravvicinata (tocco di ginocchio di Retegui) e prima batte sul petto/pancia. Giusto considerarlo (anche da parte del VAR) non punibile. Ci sono, nella stessa azione, altre due situazioni: ancora Pablo Marí forse con la mano sinistra dopo uno sbilenco tentativo col piede sinistro alto; Pongracic con il destro ma in un flipper con Retegui (appena prima dell’episodio descritto in apertura). Rischia un po’ Ruggeri nella sua area: Dodo lo anticipa con il destro, lui lo tocca con il sinistro, non è un contatto clamoroso ma c’è: per dire, se Doveri avesse fischiato il rigore sarebbe stato impossibile per Marini (forse) intervenire per farlo togliere. Zappacosta si appoggia a Kean che va giù in maniera sicuramente troppo disinvolta, Doveri non ci pensa proprio a fischiare ma anche, qui lo avesse fatto, VAR con le mani legate.
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