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La missione di Pioli. Nazione: “Ecco cosa lo ha spinto a tornare alla Fiorentina”

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Nazione sul ritorno di Stefano Pioli a Firenze
Redazione VN

Stefano Pioli è ufficialmente il nuovo allenatore della Fiorentina, firmando un contratto fino al 2028 con l’obiettivo condiviso, tra lui e la società, di costruire un progetto solido e duraturo. Dopo settimane di attesa dovute alla risoluzione del contratto con l’Al-Nassr, arriva la conferma ufficiale e il caloroso benvenuto del presidente Rocco Commisso, che ha sottolineato il forte legame umano e affettivo tra Pioli, Firenze e la Fiorentina. Il ritorno dell’allenatore emiliano, già protagonista sulla panchina viola in passato, è vissuto come una rinascita, simbolica e concreta.

Questa nuova avventura chiude idealmente il cerchio aperto nel 2019, quando Pioli lasciò la Fiorentina in seguito a frizioni con la precedente dirigenza, culminate con dichiarazioni pubbliche che minarono la fiducia reciproca. La rottura, seguita da un periodo difficile, lo portò però verso una fase straordinaria della sua carriera: lo scudetto con il Milan e il premio come miglior allenatore italiano. Pioli ha saputo affrontare il calcio nei suoi momenti più oscuri e luminosi, mantenendo sempre equilibrio e umanità, qualità che a Firenze non sono mai state dimenticate, soprattutto per la sua gestione esemplare del dramma della morte di Davide Astori.

Oggi Pioli torna a Firenze come un punto di riferimento, non solo tecnico ma anche umano. La sua missione sarà quella di unire l’ambiente, portare stabilità e valorizzare una squadra che ha bisogno di nuove certezze. È stimato profondamente da piazza e spogliatoio, un aspetto che lo carica di responsabilità ma anche di motivazione. Il rovescio della medaglia è sentirsi sulle spalle una responsabilità doppia rispetto al normale. Anche questo, però, è un propellente vitale che lo ha, tra le altre motivazioni, spinto a tonare sotto la torre di Maratona.

La Fiorentina lo riaccoglie come “uno di noi”, con la consapevolezza che la fiducia riposta in lui non è solo sportiva, ma anche emotiva. Pioli ha accettato questa sfida con il cuore, pronto a ricominciare sotto la curva Fiesole come guida e simbolo di una nuova era. Lo scrive la Nazione.