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La “lettera” a Commisso: “Presidente, serve la sua presenza. Il momento è delicato”

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Giuseppe Calabrese lancia un appello a Commisso: “La Fiorentina è in crisi, servono presenza e chiarezza. Il club non può essere gestito da lontano.”
Redazione VN

Sulle pagine de La Repubblica, Giuseppe Calabrese firma un editoriale  rivolto al presidente Rocco Commisso. In un momento di forte incertezza per il club viola, l’autore denuncia una gestione distante e chiede un segnale forte da parte della proprietà, sottolineando la necessità di presenza, chiarezza e dialogo con squadra e tifosi. Un appello che riflette il malessere diffuso nell’ambiente gigliato e l’urgenza di una svolta societaria concreta.

Caro presidente Commisso, siamo sinceramente sconcertati da quello che sta succedendo alla Fiorentina e pensiamo che una situazione così complicata non si possa gestire in videochiamata. C’è bisogno di lei qui, adesso, perché abbiamo l’impressione che ci sia un vuoto societario che va riempito. I fatti di questi giorni lo confermano.


È mai possibile che nessuno si sia accorto del malessere che stava covando Palladino? E che lui non abbia sentito la necessità di parlarne con i suoi dirigenti? Con lei, presidente. Se poi il motivo delle sue dimissioni dovessero essere i dissidi con Pradè, sarebbe pure peggio. Come è possibile che la società non sia stata informata di un corto circuito tra allenatore e direttore sportivo?

Vede quante domande signor Commisso e sono le risposte a darle la misura della fragilità del suo club. Come tra l’altro dimostra pure l’assalto ai suoi giocatori di queste ore. Questa, però, è un’altra storia. E a parte Kean su tutti gli altri l’ultima parola spetta a lei.

Ma andiamo oltre. I tifosi. Pure qui ci sarebbe da capire. Quelli che oggi la contestano sono gli stessi che insieme alla Fiorentina qualche anno fa hanno organizzato la protesta delle ruspe davanti al Franchi per sostenerla nella sua battaglia contro il Comune. Cosa è successo da allora? Qui la risposta è più facile, è scomparso Joe Barone. E il vuoto che ha lasciato non è mai stato riempito. Vede presidente, i rapporti con i tifosi possono essere di due tipi. Si può dialogare, trattare con loro e vederli schierati dalla propria parte, vedi il caso delle ruspe, oppure si può negare loro ogni diritto ad aprire bocca e andare allo scontro. Lotito lo fa da anni e sta sempre lì. Lei, almeno a giudicare dalle ultime uscite, ha scelto la stessa strada ma anche in questo caso ci permettiamo di farle notare che è stato mal consigliato. Quello sfogo in collegamento da New York è il segno evidente che nessuno degli uomini che la circondano ha capito Firenze, o che nessuno ha il coraggio di dirle come stanno davvero le cose. Oppure è una strategia, e in questo caso ci aspettiamo le prossime mosse.

Anche il silenzio di questi giorni è abbastanza anomalo. Nessuna società colpita così duramente da tecnico e tifosi avrebbe rinunciato a una replica. Ora più che mai, caro presidente, c’è bisogno di certezze, di sapere che questo scossone tecnico non cambierà i suoi piani e tantomeno il suo impegno. Un messaggio che potrebbe aiutare anche il prossimo allenatore. In questo clima non è facile trovare un sostituto di Palladino, ma qualche opzione c’è e sarebbe utile chiudere in fretta e programmare il mercato. Pensi ai suoi giocatori, al disorientamento che stanno vivendo. Parli con loro,

Il suo club si è dimostrato fragile e solo lei può dare garanzie sulla solidità del progetto e sul suo impegno. Anche i giocatori hanno bisogno di certezze.