Il ritorno da titolare di Gudmundsson dopo 56 giorni di assenza è una delle poche note positive per la Fiorentina nella sconfitta contro il Bologna. L’islandese, schierato per quasi un’ora, ha mostrato segnali di crescita fisica e alcune giocate di qualità, ma ha evidenziato la necessità di ritrovare piena sintonia con i compagni, data la sua scarsa continuità stagionale: solo 9 presenze su 24 partite. L’esperimento di far convivere Gudmundsson, Kean e Beltran dall’inizio ha portato disorientamento, soprattutto per l’adattamento forzato di Beltran a esterno sinistro.
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La forma non c’è, il talento sì: finalmente Albert Gudmundsson
La partita di Albert Gudmundsson contro il Bologna di Italiano
Nonostante alcune difficoltà, Gudmundsson ha illuminato il gioco a sprazzi, come nell’assist per Cataldi e nei movimenti senza palla, contribuendo anche in fase difensiva con chiusure significative. Tuttavia, la sua condizione fisica attuale consente solo prestazioni intermittenti. Con la trasferta contro il Guimaraes e le ultime sfide di campionato contro Udinese e Juventus all’orizzonte, il pieno recupero dell’islandese appare imminente e sarà cruciale per le ambizioni future della Fiorentina, che sembra sempre più dipendente dalle sue giocate. Lo riporta il Corriere Fiorentino.
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