Viola News
I migliori video scelti dal nostro canale

Gazzetta dello Sport

La Fiorentina è un inno alla lentezza. Anestetizzati Gudmundsson e Kean

La Fiorentina è un inno alla lentezza. Anestetizzati Gudmundsson e Kean - immagine 1
La Fiorentina è stata lenta sotto ogni punto di vista
Redazione VN

La Gazzetta dello Sportanalizza la partita tra Fiorentina e Parma. La parola d'ordine è lentezza. Il centrocampo di Raffaele Palladino non è riuscito a dare la scossa alla partita:

Il primo tempo della Fiorentina, diversa per sei undicesimi dalla formazione di giovedì nell'andata dei quarti di Conference League, è un inno alla lentezza. Tutti portano la palla, nessuno gioca a uno o due tocchi. E così il Parma fa in fretta a compattarsi e ostruire ogni linea di passaggio. Ma non è solo una questione tattica. I gialloblù sembrano anche più determinati e aggressivi, fin dal fischio d'avvio. Una dormita generale consente subito a Valeri di creare l'unico pericolo del primo tempo: il colpo di testa di Bernabé non è angolato e a De Gea basta non muoversi per respingere. La Fiorentina si impantana in una manovra asfittica in cui Fagioli si perde, Mandragora non trova i tempi per inserirsi e l'unica soluzione è lo scatto di Dodò. Il terzino brasiliano ingaggia una sfida di sprint con Valeri, ma quando la vince è impreciso al cross o al tiro. Un gioco così lento anestetizza la qualità migliore di Gudmundsson e complica la vita di Kean, raramente chiamato all'uno contro uno. Servirebbero combinazioni sulle corsie e il sovraccarico di una zona per poi effettuare un cambio di gioco sul lato debole: invece è tutto casuale. Nella ripresa c'è quasi solo l'errore di Kean e un gol annullato a Richardson per fuorigioco. Il Parma si abbassa un po' troppo, ma i cambi di Palladino (in tribuna per squalifica) non incidono. E così finisce come era logico: zero gol, zero divertimento, zero tutto.

La Fiorentina è un inno alla lentezza. Anestetizzati Gudmundsson e Kean- immagine 2