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La Nazione

La Fiorentina di Palladino è un laboratorio. La certezza? Niente esterni

Redazione VN
Adesso Raffaele Palladino dovrà costruire una nuova Fiorentina

Il Viola Park è tornato operativo, e Raffaele Palladino ha un doppio obiettivo: affrontare l’emergenza contro l’Inter nel recupero e poi ridisegnare la squadra dopo il mercato invernale.

Domani, contro l’Inter, la Fiorentina sarà simile a quella che ha battuto Lazio e Genoa, ma senza la fisicità di Folorunsho. Fondamentale il recupero di Cataldi, Colpani e Adli. Con la partenza di Sottil, Kouamé e Ikoné, la Fiorentina ha rinunciato agli esterni offensivi per puntare su centrocampisti e trequartisti. L’obiettivo è migliorare la produzione offensiva, con Zaniolo, Gudmundsson, Beltran, Folorunsho e Ndour alle spalle di Kean.

Il 4-3-2-1 sembra il sistema ideale per sfruttare il talento in zona centrale. Il 4-4-1-1, già visto contro Lazio e Genoa, può essere utile per coprire meglio le fasce, ma va migliorato per evitare un’eccessiva passività. Il 3-4-2-1, usato con successo da Palladino a Monza, potrebbe ora essere applicabile grazie all’arrivo di Pablo Marí, pilastro per una difesa a tre. Con Fagioli e Ndour a centrocampo e la fisicità di Zaniolo e Folorunsho, la Fiorentina si prepara a una nuova identità più solida, competitiva e imprevedibile. Lo riporta la Nazione.