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FLORENCE, ITALY - JANUARY 19: Moise Kean of ACF Fiorentina reacts during the Serie A match between Fiorentina and Torino at Stadio Artemio Franchi on January 19, 2025 in Florence, Italy. (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)
La stagione della Fiorentina è stata altalenante, con un andamento simile a un grafico sinusoidale: partenza difficile, grande ascesa in autunno e calo in inverno. Dopo quasi 30 partite, resta l'incertezza su quale sia la vera identità della squadra, il che rappresenta il vero campanello d'allarme.
L'inizio è stato complicato a causa del passaggio di Palladino al 3-4-2-1, un sistema poco adatto alla rosa. Dopo un faticoso passaggio ai gironi di Conference League e 4 giornate di Serie A senza vittorie, la svolta è arrivata con il ritorno al 4-2-3-1 durante il match con la Lazio, seguito da una striscia di successi. In autunno, la squadra ha brillato, raggiungendo il terzo posto grazie a prestazioni memorabili contro Milan, Lecce e Roma.
Tuttavia, segnali di difficoltà sono emersi già a novembre: la dipendenza da Kean come unico terminale offensivo e un calo nella fluidità del gioco hanno ridotto l'efficacia della Fiorentina, segnando l'inizio di un nuovo declino. Lo riporta la Gazzetta dello Sport.
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