Con la doppietta all’Inter è arrivato a 15 reti in campionato portando i viola in zona Champions: “ Un leader, non solo perché segna”
Ogni cosa ha il suo momento, e per Kean questo è segnato dall’orgoglio e dalla voglia di riscatto che lo hanno accompagnato fino a Firenze. Dopo un periodo difficile, aveva bisogno di un posto in cui sentirsi a casa, un ambiente accogliente dove poter ritrovare sé stesso. Lo ha trovato la scorsa estate, quando Raffaele Palladino è diventato il nuovo allenatore della Fiorentina e la dirigenza, consapevole di non aver ancora colmato il vuoto lasciato da Dusan Vlahovic, ha deciso di puntare tutto sulla scelta del centravanti. Il direttore sportivo Daniele Pradè non poteva permettersi errori.
Palladino aveva già messo gli occhi su Kean da tempo, convinto che sotto la sua guida avrebbe ritrovato fiducia e continuità. «Moise aveva bisogno di sentirsi sostenuto e di un dialogo costante – ha dichiarato l’allenatore dopo la splendida vittoria contro l’Inter, impreziosita dalla doppietta dell’attaccante – Con lui parlo spesso, e non solo di calcio. Il nostro è un rapporto solido. Credo molto nell’aspetto umano e sapevo che Moise aveva bisogno proprio di questo. Oggi è un punto di riferimento per il gruppo, non solo per i gol che segna».