La Gazzetta dello Sportanalizza il primo tempo di Roma-Fiorentina, con Moise Kean protagonista e Svilar che salva la squadra di Ranieri. Poi allo scadere il gol di Dovbick:
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Kean colpisce Svilar, poi il gol della Roma: un primo tempo con la beffa finale
Un primo tempo con la beffa per la Fiorentina
Si è capito in fretta che la gara era bloccata tatticamente. Due moduli speculari e le corsie chiuse: gli esterni di Ranieri e quelli di Palladino avevano come primo compito quello di controllori e solo come secondo quello di assalitori. Avendo rivoluzionato il centrocampo con l'inserimento di Richardson e Ndour e lo slittamento in mezzo di Mandragora, Palladino ha messo in preventivo di lasciare in avvio l'iniziativa agli avversari e ha chiesto di verticalizzare in fretta su Kean. Il centravanti, a cui Zaniolo non è mai stato d'aiuto, si è potuto esaltare nella specialità che preferisce: l'uno contro uno, meglio uno contro tutti. Quando ha avuto la possibilità di puntare la porta, prima ha saltato secco Cellk centrando però il petto di Svilar in disperata uscita e poi, saltando Mancini, ha costretto il portiere a un bel tuffo con un diagonale insidioso. La Roma non trovava spazi perché non ha capito dove cercarli, cioè nelle mezze posizioni in cui si sarebbero dovute inserire le mezzali. Ma Cristante si è prodigato nel solito lavoro oscuro mentre Pellegrini è rimasto proprio al buio fino all'inevitabile sostituzione dell'intervallo. Il gol è arrivato all'improvviso, mentre scadeva il recupero: cross di Angeliño, torre di Shomurodov e comodo tocco di testa di Dovbyk, il peggiore che diventa match-winner.
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