Una stagione di grande crescita quella di Pietro Comuzzo.La Gazzetta dello Sportsi sofferma su come il centrale viola, da Italiano a Raffaele Palladino, sia diventato centrale per la Fiorentina:
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Gazzetta dello Sport
Italiano l’ha cresciuto, Palladino ci ha creduto: la crescita di Comuzzo
La crescita di Pietro Comuzzo
Comuzzone o il soldato, oppure il rosso. Il friulano Pietro ha accumulato soprannomi ed etichette nella stagione in cui per la prima volta si è sentito a tutti gli effetti un titolare della Fiorentina (che deve ancora scegliere il tecnico. Pioli resta in pole). Lo dicono i numeri che parlano di 33 presenze in Serie A condite da un gol, di tacco, a Udine nella partita, l'ultima, il 25 maggio, che ha riaperto le porte dell'Europa ai viola, sponda Conference, naturalmente. Ma a queste si aggiungono le 10 in Conference League e quella in Coppa Italia dove la Fiorentina ha perso subito, eliminata dall'Empoli ai rigori il 4 dicembre. Il percorso di Pietro è un percorso di crescita e come tale va inquadrato. Visto che è passato dai primi quattro gettoni del torneo 2023-24, più uno in Conference, alle 38 presenze totali di questa stagione. Il suo ex allenatore Vincenzo Italiano ne aveva intuito le grandi doti di marcatore implacabile, alla Chiellini, l'idolo di Pietro; Raffaele Palladino ci ha creduto, abbastanza. E il presidente Rocco Commisso se ne è innamorato.
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