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Corriere Fiorentino

Il retroscena: “La Fiorentina vuole da tempo un protocollo per i traumi cranici”

Palladino
Dopo l'infortunio di Moise Kean, ecco un retroscena che riguarda la Fiorentina
Redazione VN

Lo scontro tra Kean e Dawidowicz durante Verona-Fiorentina ha generato grande apprensione nel club viola, ma il bollettino medico ha portato sollievo: l’attaccante è stato dimesso dall’ospedale e ha fatto rientro a Firenze, con tutti i test clinici risultati negativi. Il giocatore ha riportato un trauma cranico a causa di una ginocchiata fortuita, un episodio che ha riacceso il dibattito sulla mancanza di un protocollo specifico per le commozioni cerebrali nel calcio italiano, a differenza di quanto avviene in altre discipline come il rugby o il football americano.

In ambito Uefa esiste un protocollo generale, lo Scat-5, mentre la Fifa ha introdotto nei Mondiali del 2022 la possibilità di una sostituzione aggiuntiva in caso di sospetta commozione cerebrale. La Fiorentina, insieme ad altri club di Serie A, si era già attivata per sollecitare l’adozione di misure simili nel campionato italiano. Nel frattempo, lo staff medico viola, in collaborazione con specialisti esterni, continuerà a monitorare la situazione di Kean con approfonditi esami diagnostici.


Al momento, non è possibile stabilire con certezza quando Kean potrà tornare in campo. È quasi certo che salterà la sfida contro il Lecce di venerdì, con la speranza di recuperare per il match di Conference League contro il Panathinaikos il 6 marzo o per quello di campionato con il Napoli il 9 marzo. Con gli infortuni di Gudmundsson e Colpani, le opzioni offensive della Fiorentina si riducono a Zaniolo, Beltran e il giovane Caprini, complicando ulteriormente le scelte di Palladino. Lo scrive il Corriere Fiorentino.

Kean