Vent’anni fa, nell’aprile del 2005, Daniele De Rossi giocava per la prima volta al Ferraris di Genova con la maglia della Roma, definendolo «uno stadio bellissimo, forse il più adatto al calcio in Italia». Da quel momento, lo stadio ligure è stato testimone di molte “prime e ultime volte” nella sua carriera: due cartellini rossi, l’ultimo gol con la Roma nel 2019 e l’ultima panchina come allenatore della sua squadra del cuore. Oggi, però, il debutto da tecnico del Genoa sarà diverso: De Rossi sarà in tribuna, con il vice Giacomazzi a guidare la squadra in campo, ma la sua presenza e preparazione mentale sono state costanti fino alla vigilia.

Corriere dello Sport
Il primo Genoa di De Rossi: la probabile formazione
Durante la preparazione, De Rossi ha insistito su concetti chiari e precisi, in particolare pressing e intensità nell’uno contro uno, cercando di trasmettere sicurezza ai suoi giocatori. Il Genoa, che oggi sfiderà la Fiorentina in una partita cruciale per la salvezza davanti a oltre 30mila spettatori, dovrebbe scendere in campo con il 3-5-2 già sperimentato con successo contro il Sassuolo. La formazione dovrebbe prevedere Leali in porta, Marcandalli, Ostigard e Vasquez in difesa, Norton-Cuffy, Masini, Frendrup, Thorsby e Martin a centrocampo, e Vitinha e Colombo in attacco, con Malinovskyi squalificato.
L’obiettivo principale di De Rossi è la salvezza, ma il tecnico punta anche a costruire un’identità precisa per il Genoa, capace di integrarsi con la città e con la storia del club. La curiosità e l’attenzione mediatica intorno alla sua prima panchina sono elevate, tanto da attirare giornalisti anche dall’estero. Tuttavia, per la piazza genoana la priorità è concreta: servono punti immediati. Il passato e il romanticismo lasciano il posto alla realtà del campo: con una sola vittoria in dieci partite, il Genoa non può permettersi distrazioni e deve reagire subito per muovere la classifica. Lo scrive il Corriere dello Sport.
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