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MILAN, ITALY - NOVEMBER 13: AC Milan coach Stefano Pioli looks on before the Serie A match between AC Milan and ACF Fiorentina at Stadio Giuseppe Meazza on November 13, 2022 in Milan, Italy. (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)
Stefano Pioli è pronto a tornare in Italia, in una piazza che già conosce e l'ha apprezzato per tante doti sia umane che di campo. Del resto l'allenatore di Parma è sempre stato al passo con i tempi. Nel frattempo ha vinto uno scudetto, conquistato un secondo posto e riportato il Milan in semifinale Champions, poi ha fatto un viaggetto in Arabia. Ma si è tenuto costantemente aggiornato, ha avuto tante invenzioni: una su tutte? Il terzino "dentro al campo". Lo fece con Biraghi in viola, replicò a Milano con Theo Hernandez. Ora tornerà diverso, com'è normale che sia.
Difficile - scrive il Corriere Fiorentino - pensare che oggi Pioli sia lo stesso che se ne andò nel 2019. È cambiato tutto, lui in primis e il calcio poi, così come lo staff. Oggi ritorna con uno status differente. A lui avevano pensato anche Roma, Atalanta, Juventus, poi Gravina per la Nazionale: non poco, oggi è visto come un big. La sua capacità di variare gli schemi è importante, ha una filosofia con difesa uomo su uomo, aggressione alta e pressione in avanti. Il contrario di quanto mostrato finora dalla Fiorentina.
Chi lo affiancherà sarà diverso: non c'è più Murelli, al suo posto Vulcano. Ci sarà Fioranelli, che lo ha seguito all'Al-Nassr con il figlio Gianmarco. Curiosamente, rileva ancora il quotidiano, potrebbe non esserci il Club Manager: Pioli non ne avrebbe richiesto la presenza. Dai colloqui, però, è intanto emersa la grande carica, con relativa soddisfazione di Commisso.
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