Stefano Pioli aspetta di tornare ad allenare a Firenze, ma sarà un allenatore profondamente diverso dalla prima esperienza.
Stefano Pioli è pronto a tornare in Italia, in una piazza che già conosce e l'ha apprezzato per tante doti sia umane che di campo. Del resto l'allenatore di Parma è sempre stato al passo con i tempi. Nel frattempo ha vinto uno scudetto, conquistato un secondo posto e riportato il Milan in semifinale Champions, poi ha fatto un viaggetto in Arabia. Ma si è tenuto costantemente aggiornato, ha avuto tante invenzioni: una su tutte? Il terzino "dentro al campo". Lo fece con Biraghi in viola, replicò a Milano con Theo Hernandez. Ora tornerà diverso, com'è normale che sia.
Un Pioli tutto nuovo
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Difficile - scrive il Corriere Fiorentino - pensare che oggi Pioli sia lo stesso che se ne andò nel 2019. È cambiato tutto, lui in primis e il calcio poi, così come lo staff. Oggi ritorna con uno status differente. A lui avevano pensato anche Roma, Atalanta, Juventus, poi Gravina per la Nazionale: non poco, oggi è visto come un big. La sua capacità di variare gli schemi è importante, ha una filosofia con difesa uomo su uomo, aggressione alta e pressione in avanti. Il contrario di quanto mostrato finora dalla Fiorentina.