Corriere Fiorentino

Il figlio di Frey stupisce in Serie C: “Mio padre mi ha sempre spinto a non mollare”

Redazione VN
Due gol, tanta corsa e una grande mentalità. Questo sta portando, Daniel Frey, figlio di Sebastien alla Pianese

Il babbo Sebastien cercava di non subire i gol, per il figlio Daniel invece stanno diventando una piacevole abitudine. Il figlio dell'ex portiere viola Frey, ancora amatissimo dai tifosi della Fiorentina, ha realizzato due reti importantissime nell'ultimo mese, contribuendo alle fortune della Pianese, sesta da neopromossa nel girone B di serie C, di fatto già salva e con elevate possibilità di raggiungere i playoff. Niente male per un ragazzo cresciuto macinando chilometri sulla fascia, un po’ da terzino, un po’ da esterno. La prima parte di stagione di Frey è stata condizionata da un infortunio che ne ha limitato l’impiego: una costante nella sua pur ancora breve carriera, iniziata nei campetti di Firenze (guardando con ammirazione il padre Sebastien e i suoi compagni della Fiorentina) e proseguita nelle giovanili di Milan e Chievo (sotto la guida dello zio Nicolas, difensore, da cui ha preso il secondo nome). Alla Pianese si è scoperto anche trequartista e le due reti segnate sono arrivate entrambe da subentrato, sintomo di una grande partecipazione e mentalità

Le sue parole

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"Alla Cremonese ero pronto per debuttare in B ma nella rifinitura accusai un problema muscolare: dovetti festeggiare la promozione in A (nel 2021-22) senza poter mai scendere in campo. Negli ultimi tempi purtroppo mi è mancata la continuità. Spero di averla trovata in questa seconda metà di campionato, ho voglia di essere finalmente protagonista. Dover star fuori è brutto, daresti un dito pur di giocare. Ma mi ritengo fortunato, perché ho potuto contare sul supporto della mia famiglia. Mio padre era felicissimo per i miei gol, vuole che continui così. Mi ha detto che ci sto mettendo personalità e carattere. Mi ha sempre spinto a non mollare, nemmeno nei momenti più complicati. Con lui mi confronto sull’aspetto mentale, non su quello tecnico". Lo riporta La Repubblica