Viola News
I migliori video scelti dal nostro canale

VIOLA NEWS news viola stampa Il commento: “Prove di tridente, se solo Gudmundsson non facesse il mediano”

Corriere dello Sport

Il commento: “Prove di tridente, se solo Gudmundsson non facesse il mediano”

Gudmundsson
La Fiorentina perde contro il Leicester la prima amichevole in terra inglese: mancanza di intensità decisiva
Redazione VN

Il giornalista Francesco Gensini, sulle colonne del Corriere dello Sport, ha analizzato così la prestazione di ieri della Fiorentina contro il Leicester City:

Comincia con una sconfitta a Leicester il trittico delle amichevoli inglesi per la Fiorentina e tutto sommato niente di strano, né il risultato e né la prestazione: è (era) il 3 agosto, i carichi negli allenamenti si sono intensificati da quando il gruppo viola ha scavalcato la Manica e le “Foxies” sono più avanti di preparazione (la Championship parte a fine settimana). Così, il 2-0 al passivo rimane figlio soprattutto di scarsa intensità nel ritmo delle azioni, che di per sé, costruite con poca geometria, nulla o quasi producono in fase offensiva. E poi la vittoria del Leicester sarà stata perché nella gestione degli impegni (domani sera la squadra viola torna già in campo per affrontare il Nottingham Forest dell’ex Milenkovic) Pioli sceglie di iniziare con un undici per così dire sperimentale negli uomini, dispensando il minutaggio col bilancino del farmacista, e non nel sistema di gioco ancora all’insegna del 3-4-2-1, in cui spiccano Viti in difesa, Fortini da esterno destro e soprattutto Sabiri da mediano accanto a Bianco per lasciare a Richardson il compito di affiancare Fazzini alle spalle di Beltran. Però, senza ritmo è dura creare occasioni anche nelle amichevoli estive e contro un Leicester ben organizzato ma scolastico, a cui sono bastate due accelerazioni (e altrettante incertezze di Parisi, la prima in coabitazione con Pablo Marí che ha rinviato addosso a un avversario trasformandolo in assist involontario, la seconda da dividere con Bianco) per i due gol che a cavallo della mezz’ora hanno determinato il risultato finale. In precedenza, nel mezzo e dopo, nessun vero tentativo della Fiorentina pur recuperati e non sfruttati un paio di palloni interessanti sulla trequarti avversaria, mentre viceversa a balzare all’occhio sono state più le difficoltà di alcuni singoli (Fortini a corto di fiato, Viti d’intesa): normale a questo punto. E prova ne sia che la storia non è cambiata nemmeno quando Pioli ha rivoluzionato i suoi con nove cambi alla “solita” ora di gioca, schierando la squadra che, uno più uno meno, domani sera partirà davanti all’amico Nikola. Il rigore non dato l'unico, vero sussulto in attacco, mentre Mc Ateer ha avuto due occasioni per fare centro (bravo Martinelli una volta). Anzi, una cosa sì è cambiata: da 3-4-2-1 a 3-4-1-2 con Gudmundsson alle spalle di Dzeko e Kean. Prove di tridente, se solo l’islandese non va a fare il mediano...