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FLORENCE, ITALY - JANUARY 4: Head coach Raffaelel Palladino manager of ACF Fiorentina gestures during the Serie A match between Fiorentina and Napoli at Stadio Artemio Franchi on January 4, 2025 in Florence, Italy. (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)
Sulle colonne de La Repubblica, il giornalista Stefano Cappellini ha commentato le scelte che potrebbe fare Raffaele Palladino per la sfida di San Siro di domani sera, ore 20:45, contro l'Inter. Queste le sue parole:
Il dubbio è: squadra che vince non si cambia? Oppure meglio buttare dentro tanti nuovi arrivati e andare a San Siro al grido di arrivano i rinforzi? Bel dilemma per Palladino, che ha abbastanza esperienza di calcio per sapere che, in caso di sconfitta, sarà criticato comunque dai soliti malpancisti. Se perde dopo aver confermato il blocco vincente di giovedì, gli diranno: perché non hai messo dentro i nuovi? Se perde cambiando tanto, il ritornello sarà: perché non puntare su quelli che avevano vinto? Sollevati dal fatto di non essere al posto suo, diciamo solo che a questo punto ci fidiamo delle scelte del mister, che ha dimostrato di meritarlo. Occhio solo, caro Raffaele, a non cadere nella sindrome di Bearzot. Anche se il mister non era ancora nato quando l’Italia conquistava il suo terzo Mondiale, siamo certi che conosca la storia. Dopo la vittoria in Spagna Bearzot confermò in blocco la squadra dei campioni, piena di tanti giocatori a fine corsa. Fu tradito, forse, da un comprensibile eccesso di gratitudine. Finì che i trionfatori del Mundial spagnolo uscirono dalle qualificazioni per l’Europeo 1984 buscandole da quasi tutte le squadre del girone e venendo fermati sul pareggio persino da Cipro. Insomma, tutto questo solo per dire che, se Palladino andrà a San Siro confermando la gran parte dei titolari di giovedì, è bene che lo faccia perché convinto, non come premio. E poi vada come deve andare.
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