Nel corso della sua intervista per Sportweek, Edin Dzeko si è concentrato anche sul suo passato;

Sportweek
I ricordi di Dzeko: “La guerra, Aguero, Roma-Barça. L’Inter? Se fossi rimasto…”
Quel contesto ti plasma, perché impari subito a non dare nulla per scontato. I miei genitori uscivano da casa per cercare cibo, io e mia sorella avevamo paura che non riuscissero a tornare. Non è stato semplice, ma oggi sono fiero della cultura del sacrificio che ho sviluppato. Tutto ciò che faccio è dedicato ai miei genitori, per me è fondamentale che siano orgogliosi di me. Il primo stipendio da calciatore l’ho usato per portarli fuori a pranzo insieme a mia sorella.
I ricordi migliori
—Il primo ricordo è la rimonta col City contro il QPR, quando Aguero segnò il gol decisivo allo scadere e vincemmo la Premier. Roma-Barcellona, però, viene davanti a tutto. Non ci eravamo dati per sconfitti, ma dopo il 4-1 subìto all’andata le cose si erano messe male. Alla fine è bastato un gol: 1-0 per noi poco dopo il fischio d’inizio, l’Olimpico diventa una bolgia, la squadra si compatta e sprigiona un’energia pazzesca. Da lì in poi ci abbiamo creduto tutti.
Rimpianti Inter
—Quando arrivi in finale sei a un passo dall’obiettivo. Quindi sì, ci credi eccome. L’Inter sfidava il City degli imbattibili, una squadra che sulla carta era ingiocabile ma che alla fine, durante la partita, non è riuscita a dominarci. Mentre ero in campo sentivo che il traguardo era alla nostra portata: con qualche episodio a favore avremmo potuto portare la coppa a casa, ma resta l’orgoglio di aver dato il 100%. Io non rimpiango le scelte, perché il passato non si può cambiare. Ho fatto una grande carriera e ne vado orgoglioso. Certo, se devo scegliere una partita che mi ha lasciato l’amaro in bocca… penso al City e al Bologna. Quell’anno (2022-23, mentre contro il City era la finale di Champions 2023/24, ndr) eravamo i più forti, ma abbiamo gestito male le energie. Abbiamo dato tutto in Champions senza arrivare in fondo, invece in campionato abbiamo sottovalutato gli avversari, che sono stati bravi ad approfittarne. Complimenti al Milan che ha vinto, però quell’anno l’Inter ha sprecato troppe chance.
Se fosse rimasto in nerazzurro...
—Sì, mi è passato per la testa tante volte. Non provo rancore: a Milano ho vissuto due anni stupendi, conosco l’ambiente e tanti ragazzi che giocano ancora lì. La società e l’allenatore hanno fatto determinate scelte, che li ha portati a vincere uno scudetto e a tornare in finale di Champions. Certo, magari con me sarebbe potuta andare ancora meglio…
© RIPRODUZIONE RISERVATA

