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Gudmundsson, “Vai e gioca” diceva Gilardino. Adesso Pioli ci riprova
L'errore sarebbe focalizzarsi su un ruolo solo e su una posizione perché Albert Gudmundsson sta all'opposto dei paletti tattici. Lo aveva capito subito Gilardino quando l'islandese è esploso al suo primo anno di Serie A con la maglia del Genoa. «Vai e gioca» era il messaggio, coraggioso e intuitivo, del Gila verso l'attaccante.
Un concetto che riprende adesso Stefano Pioli, con parole diverse ma con la stessa idea di base, quando dice: «Se un giocatore è anarchico in fase offensiva va benissimo perché dà più soluzioni alla squadra». C'è da «stressare» le linee difensive arretrate, attraverso un gioco imprevedibile e fluido.
Gudmundsson ha, secondo il tecnico, qualità e intelligenza per trovarsi e prendere la posizione giusta, sempre senza dimenticare la disponibilità nel lavorare per la squadra. Quello che deve fare Gud in questa stagione è determinare, proprio come ha fatto a Genova due anni fa con 16 reti e come non è : riuscito a fare la scorsa stagione in viola, non solo per gli 8 gol. In realtà ha inciso a sprazzi e ha un rapporto gol/minuti giocati alto, però è stato altalenante nel rendimento e non si è consacrato a Firenze, anche a causa di diversi infortuni che non gli hanno mai garantito la perfetta condizione fisica. Può farlo adesso con Pioli in panchina. È un rapporto, fra loro, che sembra subito sbocciato. Lo scrive la Gazzetta dello Sport.
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