"Se noi siamo questi, siamo difficili da battere. Questa Fiorentina fa paura quando gioca un calcio umile. Se siamo compatti, da forti possiamo diventare molto forti". Il messaggio di Robin Gosens, intervistato da La Gazzetta dello Sport, è chiaro: la Fiorentina è gruppo, famiglia, è uscire dalle difficoltà da squadra. Tutti aspetti che si sono rafforzati dopo la vicenda Bove, un avvenimento negativo che ha cementato la squadra: "Non ci voleva ma ci ha rafforzato in una maniera che forse altrimenti non sarebbe stata possibile. Ovviamente nessuno se lo augurava, ma si è formato un legame fortissimo tra noi". Il ricordo di quella serata riporta alla mente le fragilità della vita, la tristezza, l'importanza della salute fisica ma soprattutto mentale, la voglia e l'impegno - una volta terminata la sua carriera di calciatore - di aiutare gli atleti che soffrono di pressioni, panico, ansia e vivono questi disagi.
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La Gazzetta dello Sport
Gosens: “La vicenda Bove ci ha uniti. Difficili da battere se giochiamo umili”
La psicologia, il gruppo, Kean, la Champions League. Robin Gosens a 360° sulla stagione viola
Tornando al campo, Gosens parla di Moise Kean, trascinatore, dominante: "Non ha bisogno di tante occasioni per fare gol ed è un vantaggio che aiuta la squadra: con uno così stanno più tranquilli tutti". E se con un bomber così, sognare la Champions League non è impossibile, il tedesco (al momento) tira il freno a mano. Profilo basso: "Ho avuto la fortuna di poterla giocare, alza il livello. Ma ora sarebbe sbagliato parlarne: se fissi un obiettivo così importante, passi dalla voglia di vincere all'obbligo". E invece questa Fiorentina deve solo godersi il momento.
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