Nella fase iniziale del ritiro della Fiorentina, l'attenzione è tutta rivolta alla preparazione atletica, gestita da tre preparatori – Osti, Peressutti e Butini – insieme al vice allenatore Andrea Tarozzi. Il clima è torrido al Viola Park, ma a bilanciare la fatica arrivano anche momenti ludici come partitelle, tornei e sfide di tiri in porta che aiutano a mantenere alto l'entusiasmo. Stefano Pioli gioca un ruolo chiave in questo equilibrio: sa motivare con leggerezza, creando un ambiente in cui la disciplina è centrale ma mai imposta con rigidità. La puntualità, il rispetto del gruppo e le regole comuni, come la cena condivisa, sono elementi imprescindibili nel suo metodo.

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Gazzetta su Pioli: “Non è un sergente di ferro, ma ha le sue regole. Ecco quali”
Pioli ha le idee chiare anche sulla composizione della rosa: vuole un gruppo snello, con al massimo 25-26 giocatori, ognuno con un ruolo ben definito. Alcuni giovani come Sottil, Bianco, Ndour e Richardson (attualmente assente per motivi familiari) sono sotto osservazione e si giocheranno la possibilità di far parte della rosa definitiva proprio in queste settimane di ritiro. L’allenatore osserva da vicino, cercando di capire chi potrà garantirgli affidabilità nel corso della stagione.
In parallelo, è in corso anche la scrematura del gruppo: diversi giocatori sembrano ormai fuori dal progetto. Ikoné, Barak, Infantino, Brekalo e Nzola difficilmente saranno convocati per la tournée in Inghilterra, segno che la società sta valutando soluzioni in uscita per loro. Il ritiro è quindi un periodo di transizione cruciale: si definisce il gruppo che affronterà la stagione e si tracciano le linee guida della Fiorentina che Pioli ha in mente. Lo scrive la Gazzetta dello Sport.
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