Stefano Pioli ha tracciato il nuovo volto tattico della Fiorentina, uscita dal mercato con tante opzioni a disposizione. L’allenatore punta su una squadra capace di alternare due assetti: uno più offensivo, con Kean e Piccoli insieme sostenuti da Gudmundsson, e uno più equilibrato, che privilegia il centrocampo folto grazie all’innesto di Nicolussi Caviglia. L’idea di fondo è avere soluzioni multiple, in grado di adattarsi alle caratteristiche degli avversari, senza mai perdere in intensità e varietà di gioco. «Abbiamo bisogno di tante soluzioni e dovremo avere più possibilità dei nostri avversari», ha sottolineato Pioli.

Corriere dello Sport
FOTO – La Fiorentina di Stefano Pioli dopo il mercato: dal tridente al 3-5-2
La base resta la difesa a tre, con Comuzzo, Pongracic e Ranieri titolari, alle spalle degli esterni Dodo (con Lamptey come alternativa) e Gosens (coperto da Parisi). In questo sistema, la versione più offensiva ruota intorno al tridente: Kean e Piccoli garantiscono fisicità e presenza in area, mentre Gudmundsson agisce da rifinitore, con la possibilità di abbassarsi e cucire il gioco. A centrocampo, Mandragora e Sohm assicurano corsa e interdizione, ma le rotazioni restano ampie: Ndour, Sabiri, Fagioli e Nicolussi Caviglia rappresentano opzioni preziose per variare dinamismo e qualità. In questo modello, l’obiettivo è rendere il tridente l’arma distintiva della squadra.
Nella seconda versione, invece, l’equilibrio si sposta sulla mediana. Con Nicolussi Caviglia in regia, Fagioli torna mezzala pura e viene affiancato da un terzo centrocampista, scelto di volta in volta in base alle esigenze. L’attacco si riduce a due uomini, con Gudmundsson alle spalle di Kean o Piccoli, mentre Dzeko offre un’alternativa più tecnica e intelligente, capace di agire quasi da trequartista. La filosofia di Pioli è chiara: costruire una Fiorentina flessibile, fantasiosa e concreta, capace di rinnovarsi partita dopo partita. Una sfida ambiziosa che passa dal Viola Park, dove la squadra dovrà trasformare queste soluzioni tattiche in risultati concreti. Lo scrive il Corriere dello Sport.
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