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VERONA, ITALY - FEBRUARY 23: Nicolo Zaniolo of Fiorentina is challenged by Nicolas Valentini of Hellas Verona during the Serie A match between Verona and Fiorentina at Stadio Marcantonio Bentegodi on February 23, 2025 in Verona, Italy. (Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)
La Gazzetta dello Sport si sofferma sulla partita della Fiorentina di Raffaele Palladino contro il Verona. I cambi non hanno aiutato:
Inizialmente il Verona ha impostato una gara difensiva con la difesa a tre che spesso diventa a cinque. In mezzo Niasse alza la pressione, Duda si abbassa per schermare Beltran, Suslov accelera quando ha la palla e rallenta la costruzione avversaria in fase di non possesso. L'intento è bloccare i viola nel traffico ed eventualmente, ma non è una priorità, colpire in ripartenza. La Fiorentina, invece, piazza Zaniolo, Beltran e Folorunsho alle spalle di Kean, ma il vero problema è nell'avvio dell'azione: il palleggio è lento e macchinoso, nessuno è in grado di attivare i trequartisti e così ci si affida alle iniziative individuali. Il più ispirato è Folorunsho, che effettua da sinistra un paio di cross: le testate di Kean e Zaniolo, però, sono centrali. Il Verona non entra mai nell'area di De Gea, l'unico relativo pericolo per il portiere arriva da lontano con un tiro di Sarr. Palladino si accorge che la sua squadra annaspa nelle sabbie mobili, ma spostare le pedine serve a poco: per qualche minuto Folorunsho va a destra, Beltran a sinistra e Zaniolo si schiaccia vicino a Kean, ma non si avvertono benefici sensibili.
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