La Fiorentina, sotto la guida del presidente Rocco Commisso, sta cercando di crescere gradualmente, seguendo una logica sostenibile sia sul piano sportivo che economico. Commisso ha ribadito l’importanza del fair play finanziario e il ruolo centrale dello stadio – anche se non di proprietà – per aumentare i ricavi e poter competere con i grandi club. Nonostante le limitazioni strutturali, l’obiettivo dichiarato è il miglioramento della squadra, attraverso una gestione più oculata degli stipendi e lo sforzo di superare certi limiti storici, come il tetto salariale.

Corriere dello Sport
Fiorentina, con le ambizioni cresce anche il monte ingaggi: i numeri parlano chiaro
Attualmente, il monte ingaggi della Fiorentina è salito a 42 milioni di euro, rispetto ai 35 della scorsa estate. Questo incremento è dovuto a rinnovi importanti, come quello di De Gea, e a nuovi arrivi come Kean, il cui ingaggio potrebbe superare i 4 milioni annui – una cifra record per l’era Commisso, toccata finora solo da Ribery. A ciò si aggiungono altri ritocchi contrattuali (Ranieri, Comuzzo) e l’arrivo imminente di Dzeko. Questi segnali indicano una strategia orientata al rafforzamento, ma con attenzione ai costi e all’equilibrio economico.
Il vero nodo, però, resta la gestione degli esuberi: ben dieci giocatori rientrati dai prestiti pesano complessivamente per oltre 11 milioni annui. Tra questi, Kouame è il più oneroso. La società viola dovrà sfoltire la rosa per mantenere una crescita sostenibile. Intanto, il 2025-26 sarà l’anno chiave per il salto di qualità: l’obiettivo è l’Europa League, mentre si prepara la quarta partecipazione consecutiva in Conference League – una competizione che ha già garantito circa 20 milioni di euro in ricavi, consolidando la presenza europea della Fiorentina nel post-fallimento. Lo riporta il Corriere dello Sport.
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