Ieri l'incontro tra la Fiorentina e la squadra dove è cresciuto Bove
Edoardo Bove torna sotto i riflettori con un sorriso che illumina più di un tramonto su Monte Mario, nel cuore del suo quartiere e della sua infanzia. In un evento speciale al Don Orione, l’oratorio dove tutto è cominciato con la maglia viola della Boreale, Bove si racconta tra emozione e gratitudine. La Fiorentina — altro simbolo viola — è diventata la sua rinascita sportiva e umana dopo un periodo complicato, e oggi il calore della sua gente, famiglia e amici inclusi, lo circonda mentre si gode ogni istante di una giornata dal sapore unico.
Quella stessa sera, all’Olimpico, lo attende un’altra emozione forte: il ritorno da ex contro la Roma, squadra che lo ha cresciuto e che ora si prepara a rendergli omaggio. Bove, pur non giocando da titolare, rimane vicino ai compagni, come dimostrato anche durante la trasferta europea di Siviglia, e guarda avanti con spirito positivo. Il suo approccio alla vita e al calcio è cambiato: la malattia lo ha costretto a confrontarsi con l’ignoto, ma ne è uscito più consapevole e maturo, pronto a restituire ciò che ha ricevuto, soprattutto ai più piccoli che oggi lo vedono come un esempio.