Non c'è mercato senza Berardi. E non importa se la Fiorentina non lo vuole, non chiama, non si informa. L'importante è fare il suo nome perché non si sa mai. Ma questa volta spuntano nuovi fantasmi. Federico Chiesa sognava la Juventus, poi da lì è volato in Premier. Ora si parla di un ritorno alla Fiorentina.
Forse perché il suo procuratore lo ha offerto a Pradè. Al di là della fattibilità di una operazione che per questione di ingaggio e di coerenza morale sembra impraticabile, è davvero divertente assistere a queste inversioni per convenienza. Se i grandi amori fanno giri immensi e poi ritornano si potrebbe anche dire che se gli amori finiscono un motivo c'è. E' un po' il destino di chi sceglie una vita lussuosa in bianco e nero. E pensare che tempo fa era tornato fuori anche il nome di Bernardeschi. Ci mancano solo Felipe Melo e uno scambio Vlahovic-Kean. Qui siamo nel puro fantasy, chiaro, ma che qualcuno (non a Firenze) ci abbia pensato non è da escludere a priori. Questa Fiorentina appare molto più pragmatica del recente passato, e comunque l'opinione degli allenatori pesa sempre di più. Anche quella di Italiano, che ha chiesto Biraghi ai suoi dirigenti. Forse è un modo per farsi perdonare gli eccessi a fine partita di qualche settimana fa. Grazie mister, anche solo per averci pensato.
Intanto ecco Antonio Conte, quello di un 4-2 che fece esplodere il Franchi nel nome di Pepito e cambiare rotta all'ex tecnico bianconero, che da lì in poi non ne sbaglio più una. Ogni tifoseria ha le sue antipatie, fatte di colori, di giocatori o di uomini panchina. Conte e Gasperini non sono tra i più amati dal parterre di tribuna, quello che alita sul collo dei tecnici avversari dal primo all'ultimo minuto. Però va detto: parliamo di allenatori a cui va riconosciuta una grande stima professionale. L'importante è non esagerare mai. Le trentamila parrucche viola resteranno nella storia del folklore sportivo di questa città.
Sorridere o ridere è sempre la medicina migliore. Forza ragazzi, il Napoli è squadra tosta per davvero. Anche loro un tempo hanno pensato a Berardi. Come tanti, forse tutti".
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