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Farioli, l’outsider che intriga Firenze. La Fiorentina di oggi è pronta?

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Farioli un nome per la Fiorentina
Redazione VN

Le peculiarità non mancano. Classe 1989, nativo di Barga e con un passato da preparatore dei portieri nelle categorie minori toscane — senza mai esser stato un calciatore professionista — Francesco Farioli si è laureato in filosofia a Firenze nel 2013 con una tesi dal titolo «Filosofia del gioco: l’estetica del calcio e il ruolo del Portiere», all’interno della quale l’autore fa dialogare Pasolini, Dostoevskij e Sartre con Buffon, Mourinho e Guardiola.

Nel 2017 entra nello staff di De Zerbi, prima al Benevento e poi al Sassuolo. Per intraprendere la carriera da capo allenatore — e per l’ottenimento del patentino Uefa Pro — Farioli è costretto a (ri)cominciare dall’estero, prima in Turchia e poi in Francia: nel 2023-24, da tecnico del Nizza, chiude la Ligue 1 al quinto posto, e un anno dopo è il primo tecnico italiano nella storia dell’Ajax. Il club di Amsterdam — convinto di vivere una stagione di transizione — ha invece accarezzato fino all’ultimo la possibilità di vincere il titolo, salvo poi arrendersi ad un PSV che era a -9 a 5 giornate dalla fine.

Una storia così particolare comporta una scelta di coraggio e convinzione: la Fiorentina di oggi è pronta? È tra le pieghe di questa domanda che si celano i puntini di sospensione. Il campo, d’altro canto, non ha fin qui mentito: le squadre di Farioli per solidità e versatilità si sono sempre fatte riconoscere al primo sguardo. Lo scrive il Corriere Fiorentino.