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FLORENCE, ITALY - DECEMBER 14: Nicolo' Fagioli and Head coach Paolo Vanoli manager of ACF Fiorentina celebrates after goal of Moise Kean during the Serie A match between ACF Fiorentina and Hellas Verona FC at Artemio Franchi on December 14, 2025 in Florence, Italy. (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)
In una Fiorentina avvolta da una crisi profonda, Nicolò Fagioli rappresenta una delle poche note positive. Dalla partita contro l’Hellas Verona qualcosa è cambiato nel centrocampista classe 2001, tornato a giocare con maggiore personalità e lucidità. Anche a Parma, pur condizionato dal pessimo rendimento collettivo, ha mostrato più sostanza rispetto ai mesi precedenti: segnali incoraggianti sul piano mentale prima ancora che fisico, in un contesto generale estremamente deprimente.
L’investimento fatto dal club su di lui è stato importante: 2,5 milioni per il prestito oneroso, riscatto obbligatorio a 13,5 milioni più bonus e una percentuale sulla futura rivendita alla Juventus. La qualificazione alla Conference League ha fatto scattare l’obbligo, rendendo Fagioli a tutti gli effetti un giocatore viola fino al 2028. Ma non è detto che Fagioli sarebbe rimasto in assenza dell’obbligo: da aprile in poi il ragazzo è calato pesantemente, tanto che la dirigenza non era così sicura di volerlo confermare.
Paolo Vanoli ha creduto con decisione in Fagioli, garantendogli continuità da titolare in campionato e affidandogli le chiavi del centrocampo, anche a scapito di Nicolussi Caviglia. Il tecnico lo ha spronato pubblicamente, chiedendogli più attenzione difensiva e maggiore verticalità, e il giocatore sembra aver recepito il messaggio. Ora, nella corsa disperata alla salvezza, la Fiorentina dovrà aggrapparsi a chi dimostra davvero di voler lottare: Fagioli, al momento, è uno di questi. Lo scrive il Corriere dello Sport.
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