Dzeko come Toni e Vieri: quando il bomber è over 30

Un tempo i calciatori over 30 venivano considerati a fine carriera, ma il calcio moderno ha ribaltato questa visione, valorizzando l’esperienza anche a scapito della freschezza giovanile. Lo sa bene Stefano Pioli, che ha vinto uno scudetto al Milan anche grazie al contributo di un veterano come Zlatan Ibrahimovic. Ora, alla guida della Fiorentina, ha subito dato il via libera all’arrivo di Edin Dzeko, un altro attaccante esperto, che potrebbe rivelarsi prezioso nell’attesa di chiarire il futuro di Moise Kean.

L’ingaggio di Dzeko ha diviso la tifoseria, ma affonda le radici in precedenti simili vissuti positivamente dal club viola. Negli anni passati, l’esperienza di giocatori come Vieri, Toni o Pruzzo ha contribuito in modi diversi ai successi della squadra: Vieri come guida per Pazzini, Toni decisivo per il quarto posto del 2012-13, e Pruzzo fondamentale per la qualificazione europea alla fine degli anni Ottanta. Anche se non tutti i colpi “over 30” sono stati vincenti — come Boateng o gli ormai datati Cappellini e Prati — la memoria collettiva conserva diversi esempi positivi.

Oggi superare i trent’anni non è più un limite, ma può rappresentare una nuova fase della carriera. E proprio come altri veterani del calcio internazionale, Dzeko punta a vivere una seconda giovinezza in maglia viola. La Fiorentina spera che l’attaccante bosniaco, nonostante i suoi quasi 40 anni, riesca a incidere con la stessa efficacia dei grandi del passato recente e a dare un contributo immediato alla causa, sia in campo che nello spogliatoio. Lo scrive il Corriere Fiorentino.