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ISTANBUL, TURKEY - JULY 30: Edin Dzeko celebrates after scoring his team's first goal during the UEFA Champions League second qualifying round second leg match between Fenerbahce and Lugano on July 30, 2024 in Istanbul, Turkey. (Photo by Ahmad Mora/Getty Images)
La Serie A è davvero un campionato per “anziani” o sta imparando a dare spazio anche ai giovani? È la domanda che aleggia attorno al via della nuova stagione e cheLa Gazzetta dello Sportha sollevato oggi, analizzando le scelte di mercato estive. Da un lato, l’arrivo in Italia di veterani come Luka Modric e il 39enne Edin Dzeko, appena approdato alla Fiorentina; dall’altro, l’ascesa di giovanissimi come Pio Esposito (classe 2005, Inter) e Francesco Camarda (2008, Milan), testimonia un calcio italiano pronto a mescolare passato remoto e futuro ancora in costruzione.
Il colpo Dzeko per la Fiorentina rappresenta un innesto di esperienza e carisma in un attacco che potrebbe vederlo agire da regista offensivo, punto di riferimento per i movimenti di Kean, se resterà, o Gudmundsson. Il bosniaco arriva a Firenze dopo una stagione da 21 gol con il Fenerbahçe e con il carico di esperienza di una carriera ai massimi livelli. Il 17 marzo 2026 compirà 40 anni, ma resta un riferimento affidabile in area, anche se con caratteristiche ormai più riflessive e da uomo squadra.
Nel 2021 era stato l’Inter a puntare su Dzeko per rinforzare l’attacco, e i nerazzurri vennero ripagati con una finale di Champions. Oggi, invece, sono proprio loro a lanciare il giovane Pio Esposito. Il tempo passa e le logiche cambiano: chi prima prendeva veterani, oggi scommette sui talenti in erba. La Fiorentina, con Dzeko, prende un simbolo dell’altra faccia della Serie A, quella che sa ancora riconoscere il valore dell’esperienza.
Ma, come ricorda l’articolo della Gazzetta, alla fine “l’età è solo un numero”: chi è forte gioca, che abbia 17 o 39 anni.
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