La Gazzetta dello Sportha intervistato l'ex viola Giancarlo "Picchio" De Sisti. Vi riportiamo le sue dichiarazioni in ottica Fiorentina:
Viola News![]()
I migliori video scelti dal nostro canale

VIOLA NEWS news viola stampa De Sisti: “Quando Pesaola mi disse che non avevo capito un casso. Moggi…”
La Gazzetta dello Sport
De Sisti: “Quando Pesaola mi disse che non avevo capito un casso. Moggi…”
Un tuffo nel passato con Giancarlo "Picchio" De Sisti
Roma è casa, Firenze lo è diventata. Andai alla Fiorentina che avevo 22 anni, la Roma aveva necessità di fare cassa, c'era stata la colletta dei tifosi al Teatro Sistina. Qualche lacrima la versai, ma i fiorentini mi accolsero come se fossi un giocatore vero. Dopo il debutto il presidente Baglini mi portò a Milano, a casa di certi suoi amici industriali. Voleva farmi vedere, come un orologio nuovo. Non mi sono mai vergognato tanto. Lo scudetto con la Fiorentina nel 1969? Era la Fiorentina Yè-Yè di Pesaola, andavano fortissimo. Il Petisso mi adorava. Un giorno gli chiedo se, per favore, posso saltare l'allenamento del pomeriggio per un impegno all'ufficio erariale. Mi risponde: 'Piccio, lei non ha capito un casso'. Lo guardo stupito e lui: 'Piccio, qui comanda lei, è qui è tutto in mano sua'. Pesaola ci faceva sentire invincibili. Diceva alla squadra: 'Guardatemi bene quando parlo perché il 50 per cento è verità e il 50 per cento bugia. E poi dovete essere bravi a distinguere.
De Sisti parla poi della voce secondo la quale fu Moggi a chiudergli tutte le porte visto che l'ex viola smise di allenare a nemmeno 50 anni:
Moggi era consulente e amico di Costantino Rozzi, il presidente dell'Ascoli (nel 1991-92 Moggi era direttore generale del Torino, ndr). Quell'anno successero cose strane. Alla vigilia di una partita contro la Juventus, Rozzi disse a un giornalista che non aveva mai incontrato un uomo serio e capace come me. Perdemmo, i tifosi presero a calci la sua macchina, Rozzi mi accusò con dichiarazioni assurde, la Digos mi impose la scorta. Andammo avanti un po', la situazione era insostenibile, alla fine arrivò l'esonero. Quando mi ritrovò mi disse: 'Io dico sempre quello che penso'. E io replicai: 'Presidente, ma lei non pensa mai a quello che dice'.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

