Da Milano esaltano Kean: “Lui il Lautaro Martinez della Fiorentina!”

Alex Frosio, noto giornalista della Gazzetta dello Sport, ha commentato la prestazione della Fiorentina contro il Celje. L'elogio per Moise Kean è evidente:

Faticosa - ma il grosso era stato realizzato all’andata - la qualificazione della Fiorentina, che ha fatto il proprio dovere, con qualche patema di troppo, nella Conference: terza semifinale di fila, con finestra sulla terza finale consecutiva dopo le due perse con Italiano. La Viola aveva rischiato addirittura di non entrare nel tabellone – servirono i rigori nel playoff contro gli ungheresi della Puskas Akademia ad agosto -, poi ha navigato con superiorità nella competizione, pur con qualche onda destabilizzante (a Cipro con l’Apoel per esempio), approfittando della propria caratura tecnica superiore in una competizione per grandi deluse o partecipanti di campionati di secondo piano. Ora il livello si alza: il Betis in semifinale e con ogni probabilità il Chelsea in finale sono i prossimi, veri, ostacoli. La differenza di qualità rispetto alle avversarie affrontate fin qui, volenterose ma tutt’altro che dotate, si farà sentire. Ma la Fiorentina ha il suo totem, che quei livelli li ha raggiunti: Moise Kean. Il Lautaro viola. Nel momento più tremebondo della serata con il Celje, quando gli sloveni hanno segnato l’1-2 che rimetteva in equilibrio la qualificazione, ci ha pensato il centravanti viola, per la 23ª volta in stagione. Può essere lui il tassello mancante delle ultime due stagioni, l’attaccante che risolve le partite complicate. Kean è la carta per l’uscita della Fiorentina dalla prigione dorata che rischia di diventare la Conference: l’affollata lotta in A per un posto in Europa rischierebbe di “costringere” la Viola a un altro anno di frequentazione, vincerla significherebbe salire finalmente al piano superiore, misurarsi con una concorrenza adeguata alle ambizioni del club.