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“Da Kouamè-Zaniolo a Stefano Pioli. Grande merito della società, per puntare in alto”
Stefano Cappelli, sulle pagine di Repubblica Firenze,si sofferma sulla Fiorentina di Stefano Pioli. Ecco le sue parole sulla stagione viola:
Chissà se in quella lontana estate del 1989, quando lo stopper/terzino Stefano Pioli fu acquistato dal Verona insieme a Beppe Iachini e Giuseppe Volpecina — due sue tre sarebbero diventati anche allenatori della Viola, bella coincidenza — qualcuno immaginava che la Fiorentina sarebbe diventata per lui una squadra tanto speciale. Pioli è il primo grande acquisto di questa stagione, anche se acquisto non è la parola giusta. Il mister è di casa, è come il figlio andato a fare il master a Milano e l’Erasmus in Arabia (vabbe’...) per poi riprendere posto nella bottega di famiglia. Il grande merito della società è stato di andarlo a riprendere dimostrando con i fatti, e non solo con le parole, la volontà di puntare più in alto. Il resto è venuto a cascata, ambizione chiama ambizione, compresa l’incredibile e graditissima abbondanza di veri numeri nove dopo anni di magra. Per parecchie stagioni siamo andati avanti con rose dove tre centravanti di nome non ne facevano uno di fatto. Ci è toccato vedere un improvvisato Kouamé fare a botte con il pallone e un improponibile Zaniolo ridare nuovo senso all’espressione falso nueve: molto falso. La squadra è ancora incompleta, lo sappiamo, ma sappiamo pure che, se sei capace di mettere insieme entusiasmo e progetto, tutto vale più del suo livello reale. Si ricomincia a Cagliari, meglio alla prima che all’ultima giornata (i più anziani capiscono). Se c’è un senso nella storia e nelle coincidenze — certo che c’è — Pioli è la persona giusta per sognare che a Firenze succeda qualcosa che non si vede da un quarto di secolo e almeno sognare è ancora un’attività a parametro zero.
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