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Da Amrabat a Cataldi passando per Torreira: ora in regia serve solidità
Parola d'ordine: vietato sbagliare il centrocampista. Nell'era Commisso, troppi cambi in cabina di regia hanno condizionato allenatori fino a compromettere stagioni, quindi stavolta nonostante la priorità sia quella d’intervenire in mezzo al campo, non c'è fretta.
Negli ultimi anni - scrive il Corriere Fiorentino - è mancato un vero e proprio regista. Lo sanno bene i primi tecnici dell’era Commisso, da Iachini a Prandelli passando per Montella, tutti alle prese con un problema mai definitivamente risolto.
In principio furono Badelj (nella sua seconda esperienza in viola) e Pulgar a cimentarsi nelle vesti del regista con alterne fortune, ma nemmeno a Bonaventura, Castrovilli e al rientrante Borja Valero andò meglio nella seconda stagione di serie A del tycoon americano. Solo grazie a Torreira la questione pareva risolta, ma il mancato riscatto dell’uruguagio non fece altro che obbligare Italiano ad affidarsi, l’anno seguente, ad Amrabat e Mandragora (che sta discutendo il rinnovo), salvo poi tentare la carta Arthur. L'anno scorso è toccato, a spizzichi e bocconi, a Cataldi: chi sarà il prossimo?
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