La città ricorda la dolorosa semifinale del 2015 contro il Siviglia, ma stavolta la Fiorentina spera in un epilogo diverso, senza proclami ma con la voglia di scrivere una pagina storica. Lo scrive il Corriere dello Sport.
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Corriere dello Sport
Firenze vive un mercoledì carico di tensione e speranza, come un sabato del villaggio in attesa dell’evento che può cambiare tutto: la semifinale di ritorno di Conference League contro il Real Betis. Nonostante sia “solo” Conference, per la città e per la Fiorentina questa sfida vale molto di più: è la partita dell’anno, quella che può riscattare una stagione e restituire ai viola un posto nel panorama europeo che sentono loro.
L’atmosfera è carica come mai prima: il Franchi sarà sold out per la prima volta in una partita di Conference, con circa 23.000 spettatori (capienza ridotta per i lavori allo stadio) e un’accoglienza speciale preparata dai tifosi, che inizieranno già oggi a far sentire la loro presenza. Il Betis, forte e più quotato degli avversari delle precedenti semifinali, rappresenta un ostacolo duro, ma anche un’occasione per dimostrare di valere un livello superiore, quasi da Europa League. Adesso però conta per tutti, anche per quelli che hanno snobbato i precedenti giovedì europei.
La città ricorda la dolorosa semifinale del 2015 contro il Siviglia, ma stavolta la Fiorentina spera in un epilogo diverso, senza proclami ma con la voglia di scrivere una pagina storica. Lo scrive il Corriere dello Sport.
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