CorSport su Zaniolo: “Palladino credeva in lui. Ma è stata solo un’illusione”

La parentesi di Nicolò Zaniolo alla Fiorentina si è chiusa dopo appena 113 giorni, segnando la fine di un’illusione mai davvero decollata. Annunciato il 3 febbraio, il suo mancato riscatto è stato confermato ieri da Daniele Pradè. La storia tra il giocatore e il club viola era iniziata già la scorsa estate, quando però Zaniolo scelse l’Atalanta. Tornato in orbita viola nel 2025, il rapporto si è chiuso bruscamente, anche a causa di un episodio negativo negli spogliatoi della Roma Primavera.

Palladino aveva creduto in lui, tentando di replicare il percorso di rilancio fatto con Kean, ma l’evoluzione tattica della squadra ha complicato tutto: il passaggio dal 4-2-3-1 al 3-5-2 ha escluso il ruolo naturale di Zaniolo, rendendolo poco utile al sistema. Nonostante alcune occasioni da titolare (come contro Como e Lecce, complice l’assenza di Kean), le prestazioni del giocatore sono state deludenti e hanno rapidamente convinto società e staff tecnico a non prolungare l’esperienza.

Dal punto di vista economico, l’operazione si è rivelata un rischio calcolato che non ha pagato: 3,2 milioni per il prestito, con un riscatto fissato a 15,5 milioni se Zaniolo avesse raggiunto almeno il 60% delle presenze (condizione mai nemmeno sfiorata). In totale, ha accumulato solo 462 minuti in campo, con 13 presenze (di cui 5 da titolare), nessun gol o assist e ben cinque cartellini, tra cui un rosso da ex contro la Roma. Un esperimento finito male. Il Corriere dello Sport.