Kean per forza. Che è un bell’obbligo, intendiamoci, per la Fiorentina e per Palladino di poter disporre e fare affidamento su un centravanti da 22 gol in 36 presenze finora in stagione, ma proprio la stagione è tornata ad essere caoticamente piacevole per la squadra viola con il doppio appuntamento Italia-Europa, portandosi però dietro il solito dubbio: in assenza di un vice Moise, il “rischio” è di spremere l’attaccante classe 2000. Come scrive il Corriere dello Sport, al Meazza sabato scorso è rimasto in campo per tutti i novanta e passa minuti, senza risparmiarsi, correndo di qua e di là, scattando e rientrando, impegnando non di rado da solo la difesa avversaria e, insomma, la fatica si è fatta chiaramente sentire nelle gambe e nei polmoni e ha finito non con la lingua di fuori ma quasi. Solo che dopodomani c’è il Celje in trasferta, andata dei quarti di Conference League, quindi Kean per forza. O no? Per pensiero e atteggiamento il tris in una settimana non è un problema per Kean, ma la questione rimane ed è oggetto di valutazione da parte di Palladino con staff e preparatori. Perché poi il punto vero è uno: fare a meno di chi decide le partite non si può. Certo, decide con l’aiuto dei compagni, con il supporto della squadra in fase offensiva a cui Moise dà in cambio un apprezzato e non secondario apporto di prima pressione sui portatori di palla avversari, ma poi chi l’ha battuta dentro per 22 volte è stato il re del gol viola.
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Corriere dello Sport
CorSport: “Giovedì sarà Kean per forza. Palladino prova anche Beltran”
Kean per forza. Che è un bell’obbligo, intendiamoci, per la Fiorentina e per Palladino di poter disporre e fare affidamento su un centravanti da 22 gol in 36 presenze finora in stagione, ma proprio la stagione è tornata ad essere caoticamente...
Opzione B
—E quindi si torna all’assioma di partenza, anche se la certezza si avrà soltanto dopo l’allenamento odierno e la rifinitura di domani sempre al Viola Park prima della partenza per Celje: Palladino farà fare esercitazioni e prove con Beltran centravanti (ma in quel ruolo lì l’argentino ormai non ci si vede e ci gioca di rado) e con Gudmundsson nove per modo di dire, come spesso ha fatto in passato per farsi trovare l’allenatore e la Fiorentina pronti ad ogni esigenza. Però, c’è in ballo la semifinale di Conference e metterla in cassaforte già all’andata sarebbe l’ideale. E allora - salvo sorprese - sarà Kean per forza.
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