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FLORENCE, ITALY - MAY 18: Pablo Mari Villar of ACF Fiorentina looks on during the Serie A match between Fiorentina and Bologna at Stadio Artemio Franchi on May 18, 2025 in Florence, Italy. (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)
Alla prima uscita stagionale, la Fiorentina di Stefano Pioli ha mostrato fin da subito le sue intenzioni per l’annata, schierando contro la Primavera un undici titolare che riflette il progetto tecnico pensato per il campionato. La squadra è scesa in campo con un 3-4-1-2: difesa a tre con Pablo Marí tra Comuzzo e Ranieri, centrocampo guidato dalla coppia Fagioli-Mandragora e fasce affidate a Dodo e Gosens. Ma il vero punto d’interesse era il tridente offensivo, con Gudmundsson come trequartista alle spalle di Kean e Dzeko, la combinazione che fa sognare i tifosi viola.
Nel primo tempo, Pioli ha chiesto ai suoi grande libertà offensiva e pressing alto, come dimostrato dall’azione del gol iniziale: Dodo ha segnato su assist di Pablo Marí dopo una pressione collettiva ben orchestrata.Curiosità: ad andare in pressione è stato spesso proprio l’ex Monza, a cinquanta metri dalla porta di De Gea, e in quel caso Mandragora scalava a coprirlo sulla linea dei difensori. Kean ha poi raddoppiato e Gudmundsson ha colpito una traversa, mostrando il suo potenziale tra le linee. Dzeko, oltre a rifinire, ha chiuso il primo tempo con un gol su assist dello stesso Gud, mentre Pioli osservava soddisfatto l’atteggiamento propositivo della squadra.
Nel secondo tempo spazio a una formazione completamente rinnovata ma comunque brillante. Ndour è stato il protagonista assoluto con una tripletta, ben supportato da Fazzini – autore di un gol – e Sottil, che ha chiuso l’8-0 finale. I giovani hanno risposto con entusiasmo e personalità: Fazzini e Parisi hanno evidenziato il buon clima e la voglia di crescere sotto Pioli, mentre Galloppa ha elogiato la maturità dimostrata dai suoi Primavera contro una prima squadra già compatta e ricca di talento. Lo scrive il Corriere dello Sport.
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