Doveva essere la stagione del rilancio, ma al momento è un'altra stagione insipida. Nicolò Zaniolo è uscito dalla partita in Slovenia con il Celje con i complimenti di Palladino per l'impegno dimostrato ma anche con la sensazione di non riuscire mai a dare qualcosa in più di se stesso. Giocare da punta non è il suo terreno di caccia, ma - scrive il Corriere dello Sport - Stadio - lui non sembra metterci tutta la grinta e la voglia per ribaltare la propria carriera. A Firenze è rimasto incastrato nel cambio di modulo di Palladino, dal 4-2-3-1 al 3-5-2, ed è rimasto un pesce fuor d'acqua dentro una squadra che è stata rivoltata come un calzino tre volte nell’arco della stagione.

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Le valutazioni della Fiorentina su Zaniolo: il futuro è ancora molto incerto
Se tornare in viola era una speranza dopo mesi poco gratificanti vissuti a Bergamo, oggi rischia di essere un'altra tappa insoluta. La Fiorentina e Palladino lo hanno difeso e continuano a difenderlo, ma i risultati rischiano di rendere vano ogni sforzo. Le condizioni per arrivare all'obbligo di riscatto sono lontanissime, le possibilità di restare comunque, poche. L'ex giallorosso è in prestito dal Galatasaray con obbligo di riscatto a 15,5 milioni più 2 di bonus al raggiungimento del 60% delle gare giocate, con presenze da almeno 30 minuti. Andando avanti in Conference ci sarà bisogno anche di lui, ma lo spazio non sarà comunque molto. Per il 2025/26 l'unica ipotesi è quella di un nuovo prestito, senza impegnarsi economicamente, ma prima dovrà essere Zaniolo a dare un segnale in campo.
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