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JEDDAH, SAUDI ARABIA - OCTOBER 31: Franck Kessie of Al-Ahli Saudi arrives at the stadium prior to the Saudi Pro League match between Al-Ittihad v Al-Ahli Saudi at King Abdullah Sports City on October 31, 2024 in Jeddah, Saudi Arabia. (Photo by Yasser Bakhsh/Getty Images)
La Fiorentina oggi si distingue dalle altre squadre italiane per la sua stabilità economica e liquidità, che le permettono di operare sul mercato in entrata senza dover prima vendere giocatori. Nonostante qualche cessione come i 17 milioni incassati per Kayode e il riscatto di Nico da parte della Juventus, la società gode di un ampio margine di manovra rispetto ad altre realtà italiane, che faticano a trattenere i loro pezzi pregiati a causa del calo di appeal della Serie A e delle limitate risorse finanziarie.
Il vero problema per la Fiorentina riguarda però il monte ingaggi e i limiti imposti dalla UEFA, che stabilisce che il costo del lavoro non possa superare il 70% del fatturato. Per questo motivo, la società è obbligata a liberarsi degli esuberi e a essere molto attenta nelle trattative per i rinnovi, puntando su giocatori giovani o con stipendi contenuti per mantenere l’equilibrio economico.
Un esempio di questa politica è l’acquisto di Simon Sohm, valutato 15 milioni con un contratto da circa 1,3 milioni netti a stagione, preferito a profili più costosi come Kessié. Come ha sottolineato lo stesso Pioli, per completare la rosa sarà necessario prima fare cassa con le uscite, che non riguardano solo i nomi di Sabiri, Brekalo, Barak e Infantino, ma un lavoro più ampio di sfoltimento della rosa per rispettare i vincoli finanziari. Lo scrive il Corriere Fiorentino.
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