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Corriere Fiorentino

CorFio: “Palladino si arrabbia, ma il gol è buono. Kean sprecone e addio Champions”

Mandragora, Ndour
L'analisi del Corriere Fiorentino dopo la sconfitta della Fiorentina contro la Roma
Redazione VN

La scena simbolo della serata resta Palladino con il cronometro in mano, furioso col quarto uomo per il gol di Dovbyk arrivato a fine primo tempo, proprio nei secondi conclusivi del recupero. Un gol regolare, partito da un calcio d’angolo battuto nei tempi consentiti, che lancia Ranieri e la Roma in zona Champions e lascia la Fiorentina inchiodata all'ottavo posto. Il vero protagonista della partita però è Svilar, autore di almeno tre parate decisive, in particolare su Kean e Mandragora, che negano ai viola un pareggio meritato. Troppa imprecisione sotto porta e uno straordinario portiere giallorosso condannano i toscani a una sconfitta amarissima.

La Fiorentina paga scelte obbligate e strategiche: Palladino opta per un ampio turnover in vista della sfida europea contro il Betis, lasciando fuori uomini chiave come Fagioli, Adli e Gudmundsson. L’avvio è timido, con una squadra appesantita e poco lucida, che si limita a coprire. La Roma tiene il pallino del gioco ma crea poco, fino al finale del primo tempo, quando da un angolo nato dopo una parata di De Gea e una svirgolata di Gosens, arriva la rete decisiva. Nel secondo tempo Palladino cambia tutto: prima passa al 4-4-2, poi al 4-2-3-1 inserendo tutte le forze offensive, ma senza successo. Zaniolo, fischiato ed espulso dopo la sostituzione, delude ancora.


Nonostante la generosità finale, la Fiorentina non riesce a concretizzare e deve incassare una sconfitta che complica i piani europei. Ora la priorità si sposta sulla Conference League, dove giovedì al Franchi servirà una vera "remuntada" contro il Betis per salvare la stagione e puntare alla terza finale consecutiva. Il pubblico sarà chiamato a spingere una squadra che, pur con le ferite aperte di Roma, ha ancora la possibilità di scrivere una pagina importante. Lo scrive il Corriere Fiorentino.

Mandragora