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FLORENCE, ITALY - MAY 18: Fans of ACF Fiorentina with banner against management of ACF Fiorentina during the Serie A match between Fiorentina and Bologna at Stadio Artemio Franchi on May 18, 2025 in Florence, Italy. (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)
Dell'editoriale di Ernesto Poesio sul Corriere Fiorentino, colpisce anche un altro passaggio. L'addio di Raffaele Palladino, contestato dalla piazza, accosta questo episodio a quelli del passato. L'ex Monza non è il primo a essere criticato a Firenze. Che questo evento possa fungere da autoanalisi:
C’è insomma anche tutto questo oltre alla versione sulle pressioni della piazza che ieri emergeva dal club. Certo, gli insulti di fine anno e gli inviti ad andarsene hanno influito eccome. Così come in passato hanno finito per stancare la maggior parte degli allenatori che si sono avventurati (tapini) sulla panchina viola. Solo dagli anni 90 in poi dal mite Ranieri al focoso Mihajlovic, passando per Mancini, Montella, Sousa e Italiano, sono tanti i tecnici affermati che si sono scontrati con una piazza perennemente abbagliata dallo specchio magico che racconta sempre ciò che ci si vuole sentir dire e che trasmette un’immagine distorta della dimensione nella quale la Fiorentina si trova ormai da decenni. Limiti del club e piazza incontentabile (e spesso poco compresa da chi la rappresenta nel calcio), il mix esplosivo alla fine è deflagrato. Chissà che non sia un’occasione per una profonda auto analisi e un cambio di passo. Magari prima che Palladino torni a Firenze con una coppa in tasca. Ma da avversario.
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