CorFio: “Fiorentina, serve cedere. Ecco il vincolo che blocca il mercato”

La Fiorentina si trova in un momento cruciale della propria crescita: dopo anni di buoni risultati sportivi — tra cui tre finali in pochi anni — l’obiettivo dichiarato è fare un ulteriore salto di qualità. Tuttavia, come ha sottolineato Daniele Pradè, crescere davvero richiede programmazione, investimenti mirati e risultati costanti, soprattutto in assenza di uno stadio di proprietà. I ricavi, anche grazie al marketing e all’espansione del marchio, sono aumentati toccando quasi 200 milioni, ma la mancata qualificazione alle coppe europee e la capienza ridotta del Franchi hanno avuto un impatto negativo.

Il prossimo bilancio subirà un leggero calo, stimato in circa 10 milioni di euro, portando i ricavi a poco più di 180 milioni. Tuttavia, la società ritiene comunque possibile portare avanti un mercato “ambizioso” grazie alla solidità dei conti e al rispetto delle nuove regole UEFA sul fair play finanziario (ora “Financial Sustainability Regulations”). Il vero vincolo, più che il costo dei cartellini, riguarda il monte stipendi: per rientrare nei limiti del 70% del fatturato, la Fiorentina dovrà intervenire su salari e costi del personale, compresi quelli degli agenti.

Attualmente il costo del lavoro si aggira intorno ai 90 milioni, di cui quasi 12 derivano da esuberi. Liberarsi di questi giocatori è fondamentale: si lavora a cessioni per Nzola, Terracciano, Moreno, Valentini, Barak, Brekalo, Sabiri, Infantino, Sottil e Kouame (quest’ultimo però resterà per infortunio). Alcune operazioni sono già ben avviate, ma molte altre rischiano di concludersi all’ultimo momento. Parallelamente, la dirigenza continua a costruire la rosa per Pioli, tra nuovi arrivi come Dzeko e rinnovi importanti, mantenendo sempre la linea dell’equilibrio economico. Lo scrive il Corriere Fiorentino.