Uno scenario quasi surreale: otto cambi disponibili, di cui due portieri e tre giovani della Primavera. Una formazione obbligata, con un 4-4-2 inedito e difensivo: Comuzzo e Gosens terzini, Dodô e Parisi alti, una mediana leggera con Mandragora e Richardson, Beltrán alle spalle di Kean. Di fronte, un avversario superiore, il che rendeva quasi inevitabile una partita di sofferenza, difesa e ripartenze.
E sofferenza è stata. La squadra ha esasperato la sua inclinazione naturale a difendere bassa, rischiando su Lautaro e sul gol annullato a Carlos Augusto, senza però riuscire a sfruttare le proprie occasioni: Kean e Dodô ci sono andati vicini. Palladino, alla fine del primo tempo, aveva più di un rimpianto. Ma questa squadra ha una qualità: la resilienza. Sa trasformare le difficoltà in energia, e con un cinismo spietato ha colpito quando serviva. Dopo l'intervallo, alla prima occasione Ranieri segna, alla seconda Kean fa il 2-0, alla terza chiude il 3-0. E chi, se non lui? Un bomber da Champions, per una squadra che sogna in grande. E con i rinforzi, chissà fin dove potrà arrivare. Lo scrive il Corriere Fiorentino.
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