Era il 10 dicembre quando al mediano di Roma, nativo del quartiere Appio-Latino, fu impiantato un defibrillatore sottocutaneo all’ospedale di Careggi — un’operazione ormai di routine nel mondo della cardiologia — dopo che gli era stata diagnosticata una piccola lesione al ventricolo sinistro come conseguenza del malore accusato durante la partita. Due giorni dopo le dimissioni dall’ospedale e il ritorno al Viola Park, dove Bove non ha mai smesso di vivere la quotidianità della squadra, vestendosi dei panni dell’arbitro nelle partitelle.
Adesso che attende i responsi definitivi sulle sue condizioni generali, necessari anche e soprattutto a sciogliere i dubbi su un’eventuale predisposizione genetica o se di mezzo ci siano le conseguenze di una miocardite risalente al periodo post Covid, l’eventualità di tornare a giocare è un argomento che ancora non è stato affrontato con il suo entourage, seppure qualche interessamento si sia registrato (dall’estero, dove con una liberatoria il calciatore si può assumere, al contrario di quanto avviene in Italia dove i protocolli sono più stretti, la responsabilità di scendere in campo).
Anche se ancora non ci sono certezze la prossima settimana potrebbe persino essere sul palco del Festival di Sanremo (Bove però in queste settimane ha scelto di rimanere riservato), ma intanto stasera c’è da scommettere che farà il pieno di applausi, perché Fiorentina-Inter è diventata anche la sua partita. Lo scrive il Corriere Fiorentino.
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