Ci si aspettava di più dai due insieme?
Moise Kean e Albert Gudmundsson sono arrivati alla Fiorentina con grandi aspettative, immaginati come una coppia offensiva esplosiva. A due partite dalla fine della stagione, però, il bilancio della loro coesistenza è deludente: se individualmente i risultati sono stati differenti, il loro gioco combinato non ha prodotto i frutti sperati. L’intesa in campo è stata ostacolata da infortuni e da una chimica mai davvero sbocciata, con soli due gol nati da assist reciproci in tutto il campionato.
Le statistiche parlano chiaro: Kean ha segnato 23 reti contro le 8 di Gudmundsson, e la loro presenza simultanea in campo è stata limitata a 1402 minuti in 26 apparizioni, con una sola gara giocata interamente insieme. Kean ha avuto un inizio di stagione brillante, ma nella seconda parte ha subito un netto calo a causa di problemi fisici e personali. Gudmundsson, dal canto suo, ha vissuto un’annata a fasi alterne, tra sprazzi di talento e lunghi periodi di assenza o rendimento sotto tono. Anche le partite in cui hanno segnato entrambi sono state appena due, segno di una sinergia mai davvero decollata.