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Corriere dello Sport

Commisso-Firenze, un rapporto fatto di alti e bassi: tutte le contestazioni

Commisso Ferrari Pradè
Tutte le contestazioni del tifo verso Commisso
Redazione VN

Negli ultimi anni, il clima attorno alla Fiorentina si è progressivamente deteriorato, con una crescente distanza tra la tifoseria e la proprietà. Il primo segnale forte di rottura risale al gennaio 2022, quando la cessione di Dusan Vlahovic alla Juventus scatenò una rabbia tale da portare alla comparsa di un manifesto provocatorio su Ponte Vecchio, raffigurante il presidente Commisso come il Joker. Da quel momento, episodi di tensione si sono susseguiti, come l’addio di Lucas Torreira e le prime contestazioni allo stadio dopo le sconfitte del gennaio 2023.

Nel corso della stagione 2023-2024, i malumori sono cresciuti nonostante un buon avvio. Alla delusione per il calo di rendimento si sono aggiunti motivi di attrito legati alla gestione societaria, come l’aumento degli abbonamenti e la percezione di una scarsa ambizione sul mercato. Striscioni e volantini polemici hanno preso di mira dirigenti e proprietà, con messaggi ironici e duri che riflettevano l’insofferenza della tifoseria, culminata in un appello diretto a Commisso affinché si "svegliasse".


La situazione è ulteriormente peggiorata con l’inizio dell’attuale stagione 2024-2025. Dopo la sconfitta nella finale europea ad Atene, la Curva ha chiesto risposte dirette al presidente. La recente cessione di Nico Gonzalez alla Juventus ha fatto esplodere nuove proteste, con cori, striscioni e un comunicato durissimo della Fiesole. Il messaggio è chiaro: i tifosi non accettano una gestione che percepiscono come incoerente con le ambizioni dichiarate e pretendono rispetto e chiarezza dal vertice del club. Lo scrive il Corriere dello Sport.